Lo studio Hadid ha definito l'opera come "un'ostrica con un guscio duro esterno che racchiude elementi fluidi e morbidi all'interno; una copertura "temprata" che costituisce uno scudo protettivo dall'intenso sole del Mediterraneo".
Con le sue linee sinuose il terminal sancisce il passaggio dalla terra al mare, dal solido al liquido sia esteticamente che funzionalmente, rafforzando l'intima relazione tra la città e il fronte di mare attraverso un disegno innovativo.
Già dal primo contatto con questo elemento artificiale scultoreo, i passeggeri sono sottilmente guidati per la lunghezza del terminale attraverso tre punti focali: la biglietteria, il ristorante e la sala d'attesa i quali forniscono punti di orientamento naturali.
La stazione si sviluppa su una superficie di 4.500 m² distribuiti su due livelli divisi in tre blocchi connessi tra di loro: gli uffici amministrativi, il terminal per i traghetti e quello per le navi da crociera. Di notte la stazione, con la sua illuminazione, funge da ideale faro per l'antico porto. Le ampie vetrate garantiscono viste particolarmente belle sulla costiera amalfitana e la città di Salerno.